Arrivando al centro di Prato, mi sono chiesto dove fosse la statua di Francesco Nuti, perché solo tramite lui io conoscevo questa città. Invece, visitando il centro storico della città toscana ho scoperto che vale la pena dedicare una giornata alla sua visita. Prato è ricca sia dal punto di vista architettonico e culturale, sia da quello enogastronomico.
Il cuore di Prato è una classica città medievale, con i palazzi bassi e le strade ampie. Il centro città è vivo e affollato, pieno di negozi e di gente. Girando per il centro scopri che diversi personaggi illustri sono passati di qui, dal Datini (mercante d’arte a cui è dedicata la statua situata di fronte al Palazzo Pretorio), passando per diversi artisti, fino ad arrivare a Francesco Nuti e Giovanni Veronesi, nei giorni nostri.
Nel centro di Prato si può ammirare il bellissimo Duomo dedicato a San Francesco. Da osservare attentamente, il pulpito esterno e tutte le sue decorazioni. La chiesa interna a tre navate è un’importantissima opera dell’architettura religiosa italiana. Proseguendo la visita, diverse altre chiese, tra cui spicca la Chiesa di San Francesco risalente alla fine del 1200 / primi del 1300.
Davvero bello il Palazzo Pretorio che nel medioevo era la sede del Podestà. Davanti, la statua del Datini, mercante vissuto intorno all’anno 1200 e ritenuto l’inventore dell’assegno. Da vedere con attenzione particolare anche il palazzo comunale, palazzo Datini ed una visita alle mura risalenti al XIV secolo.
In piazza del comune c’è la fontana del Bacchino, realizzata intorno al 1660 ad opera dello scultore Ferdinando Tacca. Sulla fontana è scolpito un giovanissimo Bacco, seduto sui grappoli d’uva, la cui freschezza e giovinezza rappresentavano il rinnovamento cittadino. Quella che si può ammirare in mezzo alla piazza è una copia novecentesca, mentre l’originale si trova al coperto nell’atrio del palazzo Comunale.
A Prato sono stati girati molti film divenuti famosi, non solo di Francesco Nuti (Madonna che silenzio c’è stasera, Il signor Quindicipalle), ma anche di Benigni, Bertolucci (Berlinguer ti voglio bene), Alessandro Benvenuti (Caino e Caino), ma anche un cult della commedia all’italiana come “L’insegnante balla… con tutta la classe” e alcune scene di Amici miei atto III.
Anche Dante la nomina nella sua Divina Commedia, quando afferma che proprio a causa di Prato, sarebbe iniziata la decadenza di Firenze.
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